4 passi in cava: Bora Larga

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    Nella parte centrale del salone un pilastro gigantesco, e là, in alto, una Madonnina che benedice la sontuosità del luogo.
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    Forme e geometrie indescrivibili.
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    Inaspettatamente da una galleria, che si apre a metà fronte di cava del salone, una gru derrik, indispensabile per la movimentazione di blocchi ed attrezzi pesanti; sembra un merletto nella luce evanescente della cava.
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    …e su tutto pareti arabescate di una bellezza tale da lasciare senza parole…
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    L’accesso alla cava.
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    L’accesso tra due pareti strette ed irregolari fanno pensare alla mitica città di Petra.

Cava della Bora Larga, sul Monte Corchia, in prossimità dell’entrata allo splendido “antro” turistico, a pochi chilometri da Levigliani; vi si cava Arabescato Corchia, anche se talora è possibile rinvenire blocchi chiari con leggere venature.
Il posto, la vista in lontananza del mare di Pietrasanta, l’aspetto movimentato di questa cava in sotterraneo ma soprattutto le gallerie a vari livelli con le pareti variamente colorate da questo pregevole marmo colorato, fanno pensare ad una cattedrale gotica. Splendida, con il salone centrale gigantesco, dove uomini indaffarati recitano la loro liturgia estrattiva antica di secoli, accompagnati da suoni nuovi di pale gigantesche, icone di una eccelsa abilità umana a sostegno di un lavoro veramente difficile. La natura immane, sovrana, rimodellata da tanti Peter Pan che, pur facendo uno dei più antichi e duri lavori – cavare la pietra –, sanno perfettamente che il loro è un antico privilegio appannaggio di pochi. Hanno negli occhi il colore dei boschi e le vene del loro marmo del quale, lo sanno bene, non potrebbero mai fare a meno.

Anna Maria Ferrari
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