The triumph of vulcan
Credo sia capitato a chiunque, abituato a leggere, di trovarsi almeno una volta di fronte ad un libro che lo ha colpito in modo particolare sia per l’argomento trattato e sia per il modo in cui esso è sviluppato dall’autore.
“The triumph of vulcan. Sculptors’ tools, porphyry, and the prince in Ducal Florence” è senza ombra di dubbio uno di tali libri.
Scritto da Suzanne B. Butters, grazie al supporto di Villa I Tatti The Harvard University Center, parla del porfido, della sua lavorazione e del suo significato intrinseco nella Firenze di Cosimo dei Medici.
Esso, o per meglio dire essi, visto che l’opera, scritta in lingua inglese, consta di due volumi, sono stati pubblicati grazie al finanziamento della J. Paul Getty Trust, al fondo pubblicazioni Myron e Sheila Gilmore a I Tatti, alla fondazione Henry Moore, al fondo Craig e Barbara Smyth per Scholarly Programs and Publications e al fondo Malcolm Wiener per Scholarly Programs and Publications a I Tatti; non c’è che dire: una pubblicazione in cui hanno creduto in molti.
Come l’autrice stessa spiega nel suo primo volume, il lavoro trae origine da una domanda del Vasari che essa aveva letto e che la colpì in modo particolare: era possibile trovare un acciaio sufficientemente duro da estrarre il porfido nel rinascimento e se sì come era stato fatto? E da chi?
Proprio per rispondere a questi interrogativi Suzanne Butters iniziò il suo lavoro nato inizialmente senza velleità e come una modesta appendice sulla lavorazione del porfido nel 16° secolo a Firenze con scalpelli in acciaio, ma ben presto l’autrice si ritrovò con un’impressionante mole di dati da cui ha ottenuto un’opera di altissimo livello in cui si può apprezzare l’elaborazione di documenti che vanno ben oltre il semplice dato tecnico del porfido e della sua lavorazione, ma che arrivano a spiegare anche le interazioni tra sfere politiche, artistiche e scientifiche di quel periodo.
Nel primo libro l’autrice prende in considerazione il materiale lapideo e ne analizza tutti i più reconditi aspetti: dal suo significato per gli antichi, fino al suo significato d’uso, e dallo studio dell’uso del porfido in architettura e nell’oggettistica nei tempi passati e rinascimentali, la Butters passa poi alle tecniche di lavorazione, gli scalpelli, ed alla scoperta di una nuova tempra per forgiare l’acciaio, riportando le varie ipotesi circa il reale autore di questa scoperta (fu veramente Cosimo dei Medici, come parrebbe da alcuni documenti di corte, o fu il Tadda?).
Lo studio che si dipana attraverso argomenti anche molto divergenti tra di loro, è supportato da un’enorme quantità di documenti presentati nel secondo volume, molti dei quali inediti, associati ad una rilevante quantità di materiale fotografico.
I due testi, molto interessanti non solo per gli studiosi del settore, ma anche per chi desidera approcciarsi alla lavorazione o al restauro di questo materiale con una maggiore conoscenza storica, costano €. 218.
INFORMAZIONI BIBLIOGRAFICHE
Titolo THE TRIUMPH OF VULCAN
Sotto titolo Scultors’ tools, porfyry, and the prince in Ducal Florence
Autore Suzanne B. Butters
Editore CASA EDITRICE LEO S. OLSCHKI (www.olschki.it)
Collana Villa i Tatti – The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies
Volumi I e II
Pagine 726
Illustrazioni 210
Lingua inglese
Formato cm. 21,5×31
Anno pubb. 1996
Isbn 978 88 222 4411 6
Isbn-13 978-8822244116
Prezzo €. 218,00